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Mourinho: “Vittoria importantissima e meritata. Zaniolo devastante, gli è mancato solo il gol”

Al termine di Sampdoria-Roma, ha parlato José Mourinho

José Mourinho a DAZN

Soddisfatto della vittoria?
“È una vittoria importantissima e meritata, sono molto felice di sentire e capire che una squadra che mi piace tanto, con un tecnico che è un fratello minore per me, vorrei tornare qui la prossima stagione per giocare di nuovo con loro, non penso andranno in Serie B. Per questa ragione mando un abbraccio speciale a un ragazzo speciale, per noi è una vittoria importantissima dopo aver giocato tante partite e tanti infortuni. Abbiamo cuore e organizzazione, è stata una partita fatta con intelligenza, poi qualcuno la penserà diversamente, si dirà che l’Inter è stata battuta perché scarsa però poi hanno battuto il Barcellona, abbiamo perso con Atalanta e hanno detto che l’Atalanta è cinica. È dura dare credito, la verità è che con tutti i problemi che abbiamo stiamo facendo il massimo, è una vittoria meritata forse serviva un po’ meno sofferenza. Sapevo che Zaniolo sarebbe stato devastante negli ultimi 20-30 minuti, gli è mancato solo il gol. Abbiamo controllato la partita, è una vittoria meritata”.

Cosa vuole dire a Spalletti?
“Ci vediamo domenica”.

Belotti-Abraham?
“Mi ha soddisfatto tanto Zaniolo, fisicamente è devastante e per loro è difficilissimo da prendere. Nicolò è fresco ed è dura per tutti, ha avuto la palla del 2-0, l’ha avuta anche Belotti, se segni finisce la partita. La squadra è stata organizzata, abbiamo vinto 1-0 ma è un risultato meritato”.

Cosa ha appuntato sul suo taccuino?
“Non scrivo solo cose che non mi piacciono, appunto anche cose da dire all’intervallo, ci sono anche cose positive. Se vuoi a fine partita ti regalo il taccuino una volta”.

Stankovic?
“Non so se posso dire quello che gli ho detto, gli ho detto che qui aveva segnato un gol di m***a,  era un gol da centrocampo. Mi ha detto che mi vuole molto bene”.

José Mourinho in conferenza stampa

La partita di Camara?
“Molto bene. La verità è che anche i giocatori bravi devono imparare a giocare con la sua nuova squadra. Lui sta imparando a poco a poco. Ha giocato 45 minuti a Siviglia, ha giocato oggi titolare. Ci sono movimenti che non può sbagliare. Non è solo un talento ma anche la conoscenza. Nel primo periodo suo doveva recuperare fisicamente, il secondo ha imparato a poco a poco. Oggi ha fatto una buona partita”.

Altra partita stratosferica di Smalling. Come si fa a non convocarlo per i mondiali?
“Bella domanda. Non ho mai allenato una nazionale ma quando vai ad un campionato del mondo devi prendere giocatori che ti danno opzioni diversi. Smalling è cresciuto nel giocare a due, giocava così al Manchester, e ora gioca a tre e ha conoscenza perfetta per giocare a tre. Io, allenatore di una nazionale, vorrei avere un giocatore così. Non lo voglio paragonare con gli altri giocatori convocabili perché meritano rispetto. Southgate è un ragazzo super rispettoso, non faceva mai un commento sui miei giocatori, ma penso che non sia una mancanza di rispetto dire che mi spiace tantissimo che un giocatore che sta giocando al livello di Smalling non avrà questa opportunità. Però è Southgate che deve decidere”.

Rispetto al passato trova differenze con i giocatori di adesso?
“Sì ci sono differenze. C’è la stessa differenza fra me quando avevo 20 anni e i ragazzi oggi di 20 anni. È l’evoluzione dei tempi con la trasformazione dei caratteri. Ci sono ovviamente differenze, noi ci dobbiamo adattare. Ma allo stesso tempo dobbiamo far sentire ai giovani che ci sono principi importanti”.

C’è un qualcosa che non le è piaciuto stasera?
“Mi piacerebbe respirare meglio negli ultimi minuti. Abbiamo fatto tutto per fare il 2-0, abbiamo difeso bene, abbiamo preso giocatori importanti per trovare gli spazi. I giocatori hanno fatto tutto bene, mi è piaciuto tutto”.

Cosa augura a Stankovic?
“Non so se sono stato il primo a chiamarlo. Se non sono stato il primo, sarò stato il secondo o il terzo. I miei giocatori sono tutti speciali e lui, dentro questi, è veramente speciale. Il nostro rapporto avuto in quegli anni va al di là di quello allenatore giocatore. Da adesso vorrei che le vincesse tutte. Già ero così con Giampaolo, i miei assistenti erano i suoi assistenti e mi hanno fatto conoscere una persona speciale. Sono contento perché l’anno prossimo torneremo qua, magari due volte, anche per il Genoa che non mi dispiacerebbe che un club con quella storia torni in A, ma contro la Samp sono sicuro che torneremo qua”

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