Chris Smalling ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui vi proponiamo uno stralcio.
Smalling, questa è la sua quinta stagione alla Roma. Aspettative?
“Fare meglio dell’anno scorso, dove abbiamo raggiunto una finale europea. Ciò significa vincere un trofeo ed entrare tra le prime quattro in campionato”.
Ha rinnovato con la Roma e la cercava l’Inter. Non avesse firmato, sarebbe rimasto in Italia o tornato in Inghilterra?
“Avevo ben chiara la voglia di restare a Roma, dove sono sempre stato molto bene. Ho parlato con Mourinho, Pinto e la proprietà, ho ascoltato le ambizioni e non ho avuto esitazioni. Con questi tifosi poi…”.
Nella scorsa stagione siete stati penalizzati dagli arbitri?
“Sono sincero, non mi piacerebbe fare l’arbitro: è un lavoro difficile, per definizione è quello che non può vincere mai. Tutti commettiamo errori ed è sempre difficile accettarli, soprattutto quando sono gravi, a volte è frustrante. Ma in una stagione ci sono fischi contro e altri a favore”.
La Roma non gioca la Champions dal 2018-19…
“Troppo, per un club come la Roma è l’obiettivo minimo. Anche questo ci deve dare la spinta per una maggiore regolarità. Non siamo contenti di essere finiti dietro la Lazio e che loro giochino la Champions e noi no. Ma sono sicuro che questo ci darà la motivazione giusta per risalire”.
Per chiudere, il derby di Roma a che gara assomiglia?
“Ho giocato il derby di Manchester anche se la rivalità più forte è tra United e Liverpool. Ma il clima di un Roma-Lazio non è paragonabile: come ambiente, attesa, avverti qualcosa di diverso”.