Cristante centrale dietro: con lui si gioca anche a 4. Paulo a Monza solo part-time
A un certo punto lo Special era diventato Miracle One. Solo un allenatore con addosso le stigmate dell’uomo dei miracoli avrebbe potuto battere il Milan virtualmente al completo, schierando una Roma senza Smalling, Llorente, Karsdorp, Wijnaldum, avendo Dybala in panchina per onor di firma e perdendo, nel corso del match, prima Kumbulla, poi Belotti e infine anche Bove. José Mourinho ci è andato vicino, ma poi il pareggio ha rimesso il pronostico secondo quello che era la normalità. Il pareggio però, soprattutto dopo i successi di Atalanta e Inter, non ha fatto altro che rimettere le preoccupazioni della vigilia giallorossa al centro del villaggio mediatico.
Inutile nascondere che l’allenatore portoghese, nella corsa alla qualificazione Champions, dovrà pensare anche al confronto diretto di sabato contro l’Inter. In questo senso, è assai probabile che Zalewski parta titolare per far tirare il fiato a Spinazzola, mentre la gestione della Joya sarà particolarmente accurata, per non rischiare di perderlo nel mach contro i nerazzurri. L’infortunio alla caviglia sinistra, infatti, crea una sorta di “tempesta perfetta” in tandem con l’affaticamento dell’adduttore destro perché, se l’argentino inconsciamente tendesse a proteggere il piede dolorante, rischierebbe di spostare il peso sull’altra parte del corpo, aumentando quindi i rischi di lesione.
Mourinho pensa anche a un sistema di gioco duttile, che possa passare con facilità dalla difesa a tre a quella quattro. L’uomo cardine sarà Cristante, che dovrebbe partire come centrale di retroguardia, ma alzandosi in mediana al momento dell’impostazione trasformerebbe la fase offensiva, con gli esterni pronti ad alzarsi a loro volta e con Pellegrini in grado di disporsi dietro ad Abraham per formare un classico 4-2-3-1.
La Gazzetta dello Sport.