mezz’ora disarmante
Le dure frasi nel post gara di Mourinho verso il suo giocatore nascono da un profondo fastidio per una serie di atteggiamenti ritenuti intollerabili, ancor prima di mettere piede in campo.
Game over. Per Rick Karsdorp l’avventura con la Roma finisce qui. Più precisamente finisce al 90′ di Sassuolo-Roma con i giallorossi che hanno accarezzato il sogno della vittoria in trasferta, trasformatasi in atroce beffa all’85’ sul pareggio di Pinamonti. Che ha scatenato la furia di Mourinho nel post gara: prima un confronto diretto con i giocatori, dopo aver allontanato massaggiatori, collaboratori e staff giallorosso, poi lo sbotto in conferenza con “un giocatore poco professionale” al quale ha “consigliato di cercarsi una squadra a gennaio”.
Nessun nome fatto, Non ce n’era bisogno, bastava riavvolgere il nastro di Sassuolo-Roma ma anche quello di questi primi mesi di campionato per capire che il destinatario di tanta acredine era il difensore olandese che ha ricevuta una raccomandata diretta, senza cartolina di ritorno. Ciò che Mourinho ha visto al Mapei Stadium è stata solamente la classica goccia di un vaso che era già completamente colmo.
Con Karsdorp i rapporti non sono stati mai sereni ma fino a mercoledì sera, lo Special One ha provato a fare di necessità virtù, nascondendo sotto il tappeto le briciole di un’intesa oramai in frantumi e che aveva visto le prime crepe apparire già a inizio di stagione, tra mancate convocazioni e frasi sibilline come in occasione della 3a di campionato, la sfida di Torino contro la Juventus, quando Mourinho sostituì l’esterno difensivo: “L’anno scorso Karsdorp era una storia, quest’anno non sta bene? Arrivederci amico, entra Celik”.
Una frase che oggi risuona come una sentenza e che segue ad altre situazioni che hanno visto sempre Karsdorp protagonista negativo. Come gli episodi da campo, contro l’Udinese e l’imperdonabile errore dopo soli 5 minuti di gioco: retropassaggio di petto con Udogie che ne approfitta e anticipa Rui Patricio in uscita. Per non dimenticare il furioso testa a testa con Irrati subito dopo la fine del match con il Napoli. O come quello nel derby dove al momento della sostituzione, con la Roma in svantaggio, ha imboccato la via diretta degli spogliatoi per poi essere richiamato dallo staff tecnico e sedersi in panchina, ufficialmente dopo essere andato a prendere del ghiaccio per il ginocchio operato.
Tutti aspetti non sfuggiti agli occhi attenti della stampa, dei tifosi e dello stesso Mourinho, come l’indiscrezione della notte brava fino a notte fonda subito dopo il derby e alla vigilia degli allenamenti per il Sassuolo, contro cui è andato in scena ciò che probabilmente è l’ultimo atto di Karsdorp con la Roma. Ma mercoledì sera cosa ha fatto esplodere Josè Mourinho? Il giocatore è entrato solamente al 65′ minuto ma è bastata una mezzora perchè il tecnico prendesse la sua definitiva decisione.
Il fastidio di Mou è scaturito ancor prima che Karsdorp entrasse in campo: l’olandese è stato richiamato a prepararsi per entrare, lo farà al 65′ al posto di Celik sullo 0-0, ma non si è fatto trovare pronto: sollecitato ad accelerare, Karsdorp ha seguito le ultime indicazioni tattiche di Mourinho vestendo ancora la maglia da riserva. Una immagine poi divenuta virale sul web ma è da quel momento che è scattata la sorveglianza “speciale” dell’allenatore portoghese.
Mourinho dà indicazioni a Karsdorp che deve ancora togliersi la maglia da riserva
Al quale non è sfuggito l’atteggiamo del giocatore anche nel momento del gol di Abraham che ha fatto accarezzare il piacere della vittoria: l’inglese è esploso in tutta la sua felicità, sbloccandosi sotto porta dopo due mesi di digiuno. Tutti a festeggiarlo, tranne uno: Karsdorp, che ha preferito far notare a Cristante di aver optato per il passaggio a Mancini (che ha fornito l’assist vincente) piuttosto che per il suo inserimento centrale.
Karsdorp si rivolge a Cristante mentre tutti andranno a festeggiare il gol di Abraham
Solo alla fine dei festeggiamenti a Abraham, proprio mentre l’inglese rientrava a centrocampo dopo aver ricevuto l’abbraccio dei compagni, anche Karsdorp ha deciso di avvicinarsi e si è congratulato con il compagno per il gol, Un po’ troppo tardi per un vero spirito di squadra e quell’empatia che per Mourinho è come l’aria.
La bolla è definitivamente scoppiata all’85’ in occasione del pareggio del Sassuolo. Nell’azione neroverde che porterà Pinamonti a superare Rui Patricio per l’1-1 finale tutta la difesa della Roma è colta impreparata: Mancini non sale, ci sono due uomini su Pinamonti, ma è dalla zona di Karsdorp che si sviluppa il tutto.
Lauriente gli scappa via, l’olandese si fa trovare con una postura completamente errata e subito dopo al cross e al gol, pronto ad alzare la mano per cercare un inesistente fuorigioco. La classica goccia che ha fatto esplodere Mourinho, prima negli spogliatoi poi davanti ai giornalisti. Game over.
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