Queste le sue Parole:
Vorrei partire dalla componente mentale.
«Nello sport individuale sei da solo e quando sei da solo non puoi condividere responsabilità, sei da solo, magari anche per questo mi piacciono gli sport individuali come il tennis dove c’è bisogno di coraggio, personalità e un’altra cosa che non posso dire perché è una parolaccia. Non devo responsabilizzare nessuno. Io come allenatore di sport collettivo mi piace tanto analizzare lo sport individuale per questo tipo di mentalità. Di quello che ho detto e che mi hanno fatto arrivare, come si dice, rumore, è perdita di tempo se dico a chi mi riferivo. Internamente sì, ma anche oggi ho avuto una buona conversazione con i giocatori, ho detto questo qualche settimana fa: se è positivo un rapporto con una persona, sei più tranquillo nel dire cose brutte perché c’è amore e puoi tornare alla situazione normale. Ho detto quello che ho pensato e che continuo a pensare, ma il rapporto è molto buono e stiamo di nuovo insieme, andare a Sassuolo e cercare di prendere risultato in una partita che non dico mi fa paura, niente mi fa paura nel calcio, ma è una partita difficile per diversi motivi».
Le insidie?
«È il Sassuolo stesso, è un’ottima squadra, bravi giocatori, buon allenatore, bel progetto per quello che vogliono loro e poi giocano una partita a settimana e arriveranno al top, la prima situazione è esattamente questa. Hanno qualità e spesso andiamo in difficoltà con loro, sono onesto e dico che mi preoccupa l’arbitro (Marcenaro), lo abbiamo avuto 3 volte come quarto arbitro e la sensazione è che non penso abbia la stabilità emozionale per partite di questo livello, la gente guarda e vede Sassuolo-Roma non è solo Sassuolo-Roma perché noi stiamo a 3 punti dalla Champions League, è una partita super importante per noi. Non mi lascia tranquillo il profilo dell’arbitro e il VAR (Di Bello), con lui abbiamo avuto spesso sfortuna, non abbiamo accettato sempre un determinato profilo di lavoro, poi mi dispiace perché c’è Berardi che è un giocatore fantastico, lo amo, ma bisogna avere rispetto per gli avversari, e per il gioco, è troppo quello che fa per prendere in giro tutti, per prendere i gialli, rigori inesistenti, doppi giallo, è troppo, lo amo e lo odio, quel profilo di comportamento in campo non mi piace, se fosse un mio giocatore avrebbe problemi con me perché non mi piacerebbe per niente».
Cosa ha detto alla squadra?
«Non giro la testa dall’altra parte, ho detto ai giocatori anche oggi che se vogliamo di più è questo tipo di profilo qua che ti fa stare in una zona di comfort. Per qualcuno sta bene, ma a me dà più adrenalina giocare per chi gioca per salvarsi, manca un punto, due punti, mi darebbe più adrenalina che stare in una situazione di tranquillità. Tanti allenatori fanno giocare bene le squadre senza responsabilità, ho detto ai ragazzi di alzare il tono, di avere meno superficialità, ho detto questa parola, penso sia la parola che si adatti maggiormente a quello che penso io. Con Real Madrid ho vinto con 100 punti e perso con 93 punti, se un giorno pareggiavi era un problema, dovevamo vincere sempre e questo è durissimo, bisogna avere quella parolaccia che non posso dire, non da 3-4-5 ma da tutti. Non abbiamo il potenziale per vincere tutte le partite, non abbiamo il potenziale per lottare con Juventus, Inter per il campionato, ma abbiamo il potenziale per cercare di stare quarti/quinti nella lotta con gli altri. Dobbiamo alzare il tono, è la mia esigenza con i ragazzi, non so se riesco solo a parole, ma si può fare anche in campo. È dura perché lavoro solo con chi è disponibile, Cristante gioca riposa gioca riposa, vediamo se domani miglioreremo questo aspetto poi avremo una settimana piena per preparare la Fiorentina».
Un anno fa ci fu il “caso Karsdorp” proprio a Sassuolo: si aspetta un atteggiamento simile a chi è stato superficiale come ha detto lei?
«Stiamo parlando anche di gente che qualche volta entra dalla panchina, è accaduto quello che è avvenuto con Karsdorp l’anno scorso, c’è stato quasi un divorzio poi c’è stata empatia, il nostro rapporto ci ha fatto tornare indietro e domani gioca. Rick ha le sue cose positive e le sue debolezze, è così ma non ha giocato l’ultima ed è fresco, è uno dei pochi che può giocare in questa situazione di non stanchezza e mi aspetto faccia bene. Parlare della panchina è anche la panchina che è entrata con l’Udinese e ha vinto la partita, giovedì chi è entrato non ha fatto la differenza, poi anche io ho sbagliato qualche decisione tra cambi e chi ha iniziato la partita, non aveva la compattezza sufficiente potevamo stare 3-0 all’intervallo».
La Roma è al 13° posto per saldo positivo dal mercato. Qual è il potenziale della Roma per arrivare dove? A gennaio serve fare qualcosa di più?
«Se fossimo in condizioni ideali, vorrei avere più opzioni con più qualità. Non voglio essere interpretato negativamente perché so la situazione, penso che siamo sottovaluti come tecnico, allenatore, staff tecnico, squadra per quello che abbiamo fatto, stare lì nella lotta con gente che ha un altro tipo di potenziale. La mia squadra senza infortuni è una squadra che può lottare, però senza Smalling è dura, senza Smalling una partita è dura, senza di lui 3 mesi… metti due di più. Se lui non rientra fino a fine dell’anno solare, lui non fa 68 allenamenti! Uno che non fa 68 allenamenti, anche se torna il 31 dicembre prima della Cremonese torna a fare che? A giocare? Ad allenare. Non è che con 2-3 giorni torni ai suoi livelli, voi vedere le foto con Kumbulla ma fa riscaldamento e un piccolo esercizio specifico e poi è fuori. Kumbulla e Smalling stanno fuori, Ndicka è venuto qua molto bene, ben fatto da Tiago Pinto, ma ricordo le sue parole perché mi ha detto “è perfetto per la panchina e per crescere con te”, ma è diventato titolare. Cristante poi lo devo arretrare, siamo in difficoltà lì. Sono andato in una direzione mentale diversa, dove mi piace più questo o quest’altro, andiamo con questi ogni settimana e cerchiamo di fare il meglio senza lamentarsi. Sono molto più positivo di prima, a gennaio va in Coppa d’Africa, con Marcenaro, di sicuro, domani Mancini prende un giallo al 10’ contro Berardi e non gioca con la Fiorentina ma andiamo avanti».
A gennaio farete qualcosa in difesa?
«La situazione è complessa, abbiamo il FFP poi c’è il rischio che qualcuno debba restare fuori in Europa. É una situazione che il direttore, la proprietà sanno e se arriva la possibilità per fare qualcosa, una finestrina, sarò molto contento e cercherò di fare qualcosa che sia positivo per noi. Se non è possibile non è possibile e andiamo con quelli che abbiamo. Dico una cosa che mi ha detto un mio amico allenatore: sai chi è sfortunato per il secondo posto nel girone di Europa League? La squadra di Champions che giocherà contro di noi».