L’attacco della Roma è il primo imputato per le difficoltà vissute nell’ultima stagione. Ad eccezione di Paulo Dybala, nessuno è riuscito a incidere con decisione. Da Tammy Abraham ad Andrea Belotti fino a Ola Solbakken arrivando a Stephan El Shaarawy sono mancate almeno 15/20 reti che avrebbe potuto dare un altro sapore all’anno giallorosso. Un reparto che ha chiuso al nono posto con 50 gol e sotto a Fiorentina e Bologna.
Belotti ha segnato tre reti in Europa League e una in Coppa Italia in un totale di 15 presenze e partendo titolare 10 volte su 17, dunque, il 58% delle partite. In campionato, invece, è partito dal primo minuto 11 volte su 38 (il 28%), questo potrebbe significare che giocando con continuità il tasso realizzativo potrebbe (dovrà) alzarsi.
La Roma al momento non può permettersi di investire 30/40 milioni su un bomber da 25/30 gol ma potrà spendere per un attaccante con voglia di rivalsa e con almeno una quindicina di gol nei piedi che possa fare la differenza come non l’ha fatta Tammy lo scorso anno. La formula, però, dovrebbe prevedere un prestito con diritto di riscatto. L’obiettivo è Gianluca Scamacca, interessa anche Morata, ma per adesso è complicato trovare la quadra con l’Atletico Madrid. I nomi che circolano in alternativa a Frattesi sono Renato Sanches (può arrivare solo facendo un’operazione alla Wijnaldum), Kamada (ha caratteristiche troppo simili a quelle di Pellegrini, Aouar e Dybala) o Sabitzer in uscita dal Bayern Monaco o Adama Traoré.
Il Messaggero
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