Tre minuti, la viola ribalta con due gol, partita persa. Roma, ora c’è da scrivere la storia
Ora testa a Budapest.
Lo scoglio che divide la finale d’Europa League è stato superato, anche se con qualche rimpianto. La squadra di Mou ha approcciato bene alla sfida, trovando subito il gol con Stephan El Shaarawy, bravo a pochi passi dalla porta a metterla dentro. Una risorsa che si sta rivelando importante per lo Special One e che, molto probabilmente, userà nella sfida di Budapest contro il Siviglia. Dopo il vantaggio la Fiorentina è uscita gradualmente, ma davanti a sé ha trovato una squadra compatta e organizzata, che non ha lasciato troppi spazi. Il primo tempo termina con il vantaggio giallorosso.
Nella seconda frazione di gioco cambia tutto. Mourinho termina la stagione, perché non ci sarà nell’ultima di campionato contro lo Spezia poiché squalificato, cambia metà squadra nei primi minuti della ripresa e qualche legame difensivo si spezza.
La Roma non riesce a ripartire e non si rende pericolosa sotto porta praticamente in nessuna circostanza.
La viola con il passare dei minuti prende coraggio e nel giro di tre minuti rimonta il risultato: prima con Jovic, poi con Ikoné. La difesa giallorossa ha toppato in entrambi i gol, in particolar modo nel secondo, con Ibanez protagonista in negativo. Il brasiliano commette ancora un altro errore che costa caro ai giallorossi e, a Budapest, molto probabilmente partirà dalla panchina. C’è bisogno di voltare pagina, dimenticarsi di questa partita che meglio se non ci fosse stata. Ora si deve fare la storia, c’è una finale europea tutta da giocarsi.