Continuate a tirare! Dai provateci, che c’è tutto il tempo, otto minuti di recupero, ma pure fino a domani, tanto non segnerete mai! La Roma vola a Budapest! E questo editoriale potrebbe essere finito qui, perché che la Roma sia in finale di Europa League, la seconda europea in due anni consecutivi è l’unica cosa che conta. Poi possiamo parlare dei 23 tiri a 1 del Bayer Leverkusen, possiamo parlare di come la Roma abbia sporcato in ogni occasione possibile e immaginabile la partita, ma fondamentalmente non c’interessa, perché, repetita iuvant: in finale a Budapest ci va la Roma.
Avevamo anticipato come la Roma avrebbe affrontato una gara con un unico grande obiettivo: non subire gol. La missione: clean sheet è stata portata a termine, con maestria e quel pizzico di fortuna (vedi la traversa di Diaby) che male non fa. Si gioca alla BayArena, ma può essere tranquillamente il Colosseo de Il Gladiatore con José decimo Mourinho ha gridare “Come un sol uomo” oltre che a quel “vamos” che è già entrato nella storia. Da Cristante a Mancini, passando per Ibanez, Rui Patricio, Matic e il redivivo Smalling. La Roma si è messa lì a sfidare il Bayer che ha provato, provato, senza quasi mai creare pericoli veri, ma soltanto patemi d’animo a chi ha assistito alla partita da casa e dallo stadio.
Non c’è tanto altro da dire. Da qui al prossimo 31 maggio, non conterà altro se non presentarsi a Budapest nella miglior condizione possibile, poi gli altri dovranno provare a battere la Roma.