La storia del calcio è piena zeppa di rapporti amore-odio tra giocatori e allenatori e non solo. Un recente esempio abbastanza lampante in casa Roma, ovviamente, è la querelle Totti-Spalletti che ha infiammato gli ultimi mesi agonistici della bandiera giallorossa. Un rapporto quasi fraterno nella prima avventura del tecnico di Certaldo nella Capitale, come sottolineato dallo stesso Totti nella sua biografia. Con il ritorno di Spalletti nel gennaio 2016, invece, qualcosa tra i due si è rotto e ha portato all’epilogo che tutti conosciamo, nonostante le recenti dichiarazioni dell’ex capitano che sembrino aprire a una riappacificazione che avrebbe quasi del clamoroso.
Passando alla Roma attuale, dal 9 novembre scorso è scoppiato il “caso Karsdorp” con la pubblica accusa di “tradimento” da parte di Mourinho nel postpartita di Sassuolo-Roma. Parole dure che lo Special One, sebbene non abbia mai menzionato direttamente alcun nome, aveva chiaramente rivolto al terzino olandese, escluso dai convocati nell’ultima gara con il Torino e che ha rifiutato di partecipare alla tournée giapponese presentando un certificato medico per presunti problemi di natura psicologica.
Una vicenda che fa sorridere e riflettere se pensiamo che, esattamente un anno fa, Karsdorp tesseva le lodi di Mourinho in un’intervista concessa al portale Elf Voetbal: “Mi rende migliore. Mi piaceva bere e uscire, ma ora non succede più. Ho accettato di giocare all’estero per il progetto che mi ha proposto la Roma”. Poche parole, ma piuttosto sentite che vanno oltre il semplice rapporto giocatore-allenatore. D’altronde, Mourinho è una sorta di maestro in questo perché è capace di entrare veramente dentro i propri calciatori, spingendoli al limite delle loro possibilità per raggiungere i risultati. Un qualcosa che, effettivamente, è avvenuto il 25 maggio nella finale di Conference League contro il Feyenoord, dove una Roma allo stremo delle forze al termine di una lunghissima stagione, è riuscita a portare a casa un trofeo europeo che mancava da 61 anni, con Karsdorp titolare.
Mourinho, però, oltre a difendere strenuamente i propri calciatori pretende molto dagli stessi e se vede che qualcosa non va non fa nulla per nasconderlo. Anzi, tende a lanciare frecciatine o a esplodere dei veri e propri dardi come accaduto nell’infuocato post partita di Sassuolo-Roma. Se nelle prime settimane il clima tra i due erano abbastanza freddo, la convocazione e l’impiego di Karsdorp nelle amichevoli in Portogallo ha parzialmente chiuso la vicenda, riaperta improvvisamente con il tardivo comunicato della FIFPRO.
Gennaio si avvicina e con sé anche l’inizio del calciomercato. Nonostante una frattura apparentemente ricomposta, a fronte di un’offerta adeguata Karsdorp lascerà la Capitale e quell’allenatore che lo ha reso migliore: sarà della stessa idea anche adesso?
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